STRESS-COSA E?-COSA SI PUO’FARE
Comprendere lo stress
e farselo amico
Capitolo 1
IL NEGOZIO DELLE EMOZIONI
“Un vassoio di gioia e…”
Pensa che bello se ci fosse, almeno in tutti i centri commerciali più grossi, un negozio per le
emozioni.
Una specie di rosticceria dove prendi il tuo numerino, aspetti in fila sperando che quello davanti a te
non si finisca tutta l’allegria di prima scelta, e poi, quando tocca a te, ti fai preparare un bel vassoio
di gioia, un contenitore trasparente di insalata di sorrisi&coccole, un pezzo di pazienza bello
stagionato.
Certo a nessuno verrebbe in mente di farsi dare un paio d’etti di stress vero?
Quello non c’è mica bisogno di comprarlo!
Te lo rifilano già alla mattina presto, quando suona la sveglia e avresti voglia di mettere la testa
sotto le coperte e dire al mondo che non esisti.
Ma sai che ti devi alzare, perché hai già calcolato tutto al millesimo di secondo: doccia, vestirsi, caffè,
ritorno indietro perché hai scordato il cellulare sul comodino, tutte azioni indispensabili e che si
incastrano come nei pit-stop delle gare di formula 1.
Poi c’è il traffico delle ore di punta, e la ricerca del parcheggio comprensiva di lotta all’ultimo sangue
col ragioniere del 4° piano.
E quando arrivi in ufficio? Almeno uno dei meravigliosi attrezzi che dovrebbero renderti la vita più
facile si guasterà. Chi sarà oggi? Il PC o il Server? La fotocopiatrice o la connessione Internet? Sarà
finito la carta
del fax o l’inchiostro della stampante? Per la legge di Murphy sarà di sicuro quello che ti serve di più
in quel momento per non far incavolare ulteriormente il tuo capo.
Vogliamo spendere qualche parole per la pausa pranzo? O ti fai la nomea di antipatico solitario che
chissà con chi chatta in segreto, o ti sorbisci qualche tragedia familiare di un collega. Unica
variazione sul tema, il lunedì, quando c’è da decidere se era meglio il 4-4-2 o se si doveva azzardare
un 4-3-3 perché non si può continuare così il campionato senza doppia punta.
Il traffico di rientro dovrebbe essere, almeno sulla carta, meno stressante. Non stai andando a
lavorare, ma hai finalmente finito un’altra giornata, stai tornando nella casa dolce casa. Peccato che
ci sia il pargolo da andare a ritirare in piscina, i vestiti in lavanderia e il latte che è finito da ieri.
E poi un momento, casa dolce casa, mica viviamo tutti nel mulino bianco! Quanti onestamente
possono dire di abitare nella casa dei loro sogni?
C’era una frase che un tempo ci faceva arrabbiare molto e che diceva
<Tu vivi nella casa che vorresti o in quella che ti puoi permettere?>
Adesso ne abbiamo compreso il vero significato, ci fa ancora arrabbiare ma per una ragione molto
diversa. Ma ci torneremo su più tardi.
Per ora riprendiamo il nostro discorso sullo stress gratis.
Vero, non c’è bisogno di andarlo a comprare, la vita di ognuno di noi ne è quasi permeata. È
diventata una cosa normale, come il traffico in tangenziale e la coda al supermercato. Lo diamo per
scontato come uno
dei prezzi da pagare alla vita moderna.
La vita si allunga, le malattie si curano, non moriamo più di fame (almeno da noi), abbiamo le
automobili, la TV al plasma e un paio di cellulari. Il rovescio della medaglia da qualche parte deve
stare.
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E sembra che tutti abbiano accettato che questo rovescio della medaglia sia proprio stress, ansia e
depressione visto che le statistiche parlano chiaro: circa 12 milioni di italiani ne soffrono.
E se fosse tutto sbagliato? Se ci fossimo tutti confusi e il vero rovescio della medaglia non fosse lo
stress? E se lo stress fosse invece utile?
Credici non stiamo blaterando a vanvera. Ci sono fior fior di testi e di pubblicazioni scientifiche che la
pensano così, peccato che a noi, comuni mortali, non lo spieghi quasi nessuno.
Ci vorremmo provare noi, ma per farlo abbiamo bisogno che ci segui in quello che ormai chi ci legge
sa che chiamiamo “viaggio fantastico” alla ricerca della mente perduta .
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Capitolo 2
MA COSA E’ LO STRESS
“Stai guidando la tua automobile e…”
Prova a ripensare all’ultima volta che stavi guidando la tua automobile e qualcuno ti ha tagliato la
strada all’improvviso. Cosa è successo?
Probabilmente hai frenato di colpo, hai sterzato cercando di evitare lo scontro e sei sceso dalla
macchina incavolato nero. Il tutto in pochi secondi. Chi credi ti abbia dato le capacità di reagire così
velocemente?
Il tuo cervello? Un po’ troppo vago. Quale parte del tuo cervello? La parte conscia, quella razionale,
quella dove creiamo i pensieri complessi e i ragionamenti?
La risposta è no. È la parte inconscia che ti ha permesso di agire in modo fulmineo.
Credo ci tocchi adesso chiarire un paio di cose su conscio e inconscio.
Ci sono un sacco di idee molto vaghe su cosa siano. Molti pensano che il conscio sia la parte più
importante del nostro cervello, quella che ci guida nelle nostre scelte e decisioni, quella dove
pensiamo insomma.
Mentre l’inconscio, prima addirittura chiamato subconscio, come se fosse qualcosa di sottomesso, di
sommerso, è spesso considerato qualcosa che sta lì in più, qualcosa di molto vago dove forse ha
sede l’anima per chi ci
crede, e i nostri sogni quando dormiamo. Spesso si collega l’inconscio
alle malattie mentali e agli strizzacervelli
Ci sbagliamo? Non credo. Abbiamo chiesto a tante persone fra le quali noi stessi, prima che la
passione per capire come funzionasse la mente umana ci portasse inevitabilmente a informarci
meglio.
La risposta è sempre stata molto simile. In altre parole, non sappiamo bene cosa sia l’inconscio.
Consoliamoci, anche per i neuroscienziati è stato un bel mistero fino a che non sono stati inventati
macchinari che oggi permettono di studiare il cervello fino ai minimi particolari e dal vivo, mentre
una persona pensa, sogna, sta bene o male.
Da questi studi incominciano ad emergere un sacco di sorprese insieme alle conferme scientifiche di
cose che erano risapute da diversi anni, ma che non erano ancora state spiegate scientificamente.
Una delle sorprese più grosse è stato scoprire la reale differenza fra conscio e inconscio.
Immaginati di essere un imprenditore e di dover costruire un grande palazzo e davanti a te hai
l’ingegnere progettista e un centinaio fra operai semplici, specializzati, muratori, pittori, carpentieri,
fabbri,
piastrellisti, elettricisti …..
Ovviamente hai bisogno dell’ingegnere, ma senza tutti gli altri come lo costruiresti il tuo palazzo? È
poi importante che tu abbia un buon ingegnere, ma sai anche che spesso l’esperienza diretta è più
importante
di decine di fogli con i calcoli.
Quindi il tuo palazzo si costruirà velocemente e in modo sicuro e stabile solo con una buona
collaborazione fra il tuo ingegnere e i 100 muratori.
Mi ricordo quando ho ristrutturato la mia ultima casa, il muratore era abituato a fare in un certo
modo e l’ingegnere ha dovuto discutere non poco per fargli accettare il fatto che con i nuovi materiali
fosse oggipossibile anche costruire delle stanze rotonde. Ma mi ricordo anche che l’ingegnere ha dato
ascolto al muratore quando si trattava di posare la canna fumaria del camino: tutti i calcoli del
mondo non sostituivano l’esperienza dal vivo del muratore del paese, che sapeva bene dove tirava il
vento in quella zona.
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Ecco, questo paragone regge abbastanza bene: il tuo conscio è l’ingegnere e il tuo inconscio sono i
100 muratori. Anzi, a dire la verità, se dobbiamo cercare un paragone di potenza, gli ultimi studi
hanno dimostrato che l’inconscio è circa 5 volte più grande del conscio, ma anche circa 800 volte più
veloce.
Inoltre, mentre il conscio va a dormire con te, l’inconscio non va mai a dormire ne’ a riposare. Mai.
Funziona 24 ore al giorno per tutta la vita.
Certo il tuo conscio, come l’ingegnere, è in grado di fare pensieri complessi, di usare la logica, di
ponderare e di riflettere. Ed è questa la ragione per la quale è così lento rispetto all’inconscio, che
non costruisce pensieri complessi, ma esegue semplicemente gli ordini.
Ma gli ordini di chi? Dell’ingegnere, ops, del conscio. Quasi sempre.
È quel quasi che ti preoccupa vero? Anche a noi.
Usiamo ancora l’esempio della costruzione del palazzo: se l’ingegnere fa confusione e consegna un
progetto diverso da quello giusto; o se l’ingegnere prima consegna il progetto giusto e poi, quando
deve fare
delle modifiche in corso d’opera, le presenta su un progetto diverso; o se
manda un suo assistente a consegnare il progetto e questo assistente fa confusione ….. Chiaro che
queste situazioni creano conflitto e possono anche essere pericolose per il buon andamento del
cantiere.
Ecco la stessa cosa succede fra conscio e inconscio. A volte consegniamo il progetto giusto perché
abbiamo avuto dei genitori e degli insegnanti che ci hanno aiutato a crescere e a formarci con una
buona autostima, con fiducia in noi stessi e nelle nostre potenzialità, con valori importanti a cui
ubbidire e con credenze e convinzioni positive.
A volte invece nell’infanzia succede qualcosa e il progetto non è così perfetto, lo consegniamo al
nostro inconscio con convinzioni debilitanti come i sensi di colpa, le insicurezze e la scarsa fiducia in
noi stessi.
A volte diamo una svolta alla nostra vita pretendendo che il progetto possa cambiare così, dall’oggi al
domani, mentre stiamo già costruendo il palazzo.
Insomma il palazzo è la nostra vita, non si può fermare in attesa che sia fatta chiarezza su un
particolare del progetto. I muratori (il nostro inconscio) vanno avanti a costruire,piano dopo piano,
gli anni della nostra vita. Ecco perché è importante una buona e continua comunicazione fra coscio e
inconscio,
ecco da dove può nascere lo stress.
Ogni volta che c’è una modifica o un errore sul progetto o una nuova legge che obbliga ad una
correzione o un imprevisto come un terremoto che scuote le fondamenta del palazzo, tutti dobbiamo
essere pronti, l’ingegnere con la modifica giusta e i muratori che la comprendono e la eseguono.
Forse un palazzo può anche essere costruito senza che grosse modifiche vengano ad intralciare il
normale proseguo della costruzione.
Ma nella vita non è così. Quanti eventi più o meno inaspettati, quanti cambiamenti, quanti
ripensamenti ci capitano durante la nostra vita?
Tanti.
E se ad ogni cambiamento siamo pronti a far comunicare bene conscio e inconscio la nostra vita
proseguirà ancora più piena e ricca di prima.
Ma se non siamo pronti ecco che qualcosa si incastra male e se abbiamo gettato una soletta
sbagliata al 3° piano, ne risentiranno anche i piani superiori.
Cosa fare per essere pronti ad affrontare in modo efficace e veloce ogni modifica che viene richiesta
durante la posa in opera della nostra vita?
Secondo te, se esce una nuova legge per la quale è obbligatorio che tutti i palazzi abbiano un soffitto
più alto di 5 cm rispetto alla legge precedente, quando è meglio saperlo? Quando stiamo già
costruendo il tetto o quando siamo al primo piano?
Ovvio che prima lo sappiamo e meglio è, non ti pare?
Ma a chi tocca informarsi sulle nuove leggi? All’ingegnere vero? Allora è il nostro conscio che deve
essere pronto a raccogliere ogni nuova informazione. Anzi, dovremmo essere costantemente alla
ricerca di informazioni, le più aggiornate possibile, dovremmo essere pronti anche a pagarle bene
visto che ci permetteranno di andare avanti senza rischi nella nostra costruzione.
E se a questo punto ti dicessimo che quello che chiamiamo stress altro non è che l’informazione
puntuale e precisa di quello che sta succedendo, non saresti disposto anche tu a comprarne un paio
d’etti?
Ecco come funziona.
Dentro il nostro inconscio c’è una porzione a forma di mandorla che si chiama Amigdala. Lei è
collegata ad altre porzioni come l’Ippocampo e l’Ipotalamo che formano quello che si chiama sistema
limbico
In questa parte del nostro cervello ci sono i ricordi, le memorie, le emozioni. Tutte le parti più
importanti del nostro progetto di vita. Sono state depositate lì, durante gli anni passati e non stiamo
adesso a discutere se siano tutte utili e positive o no. Sta di fatto che ci sono.
Uno dei compiti principali dell’amigdala è tenere sotto controllo tutto quello che ha memorizzato e
tutto quello che ci succede ogni giorno, che viene valutato e messo in ordine, insieme a memorie
simili. Insomma una specie di segretaria che sa dove ha messo ogni fascicolo della nostra vita, ne
conosce vita morte e miracoli, ed ogni giorno è pronta a catalogare tutto quello che succede.
Se una nostra giornata scorre normalmente e tutto quello che arriva alla amigdala è nella norma, lei
tranquillamente metterà il ricordo della sveglia che suona, della doccia, della strada fatta, del lavoro
in ufficio … insieme a quelli di ieri e dell’altro ieri e del giorno prima dell’altro ieri.
Ma se qualcosa di nuovo succede, lei si mette subito in allarme. Non si chiede se quella novità sia
positiva o negativa! ATTENZIONE! Questo è un concetto molto importante.
Non sta a lei decidere se quella novità è buona o brutta, non sta a lei pensare in modo complesso.
Quello è un compito del conscio e l’amigdala fa parte dell’inconscio.
L’unico suo compito è quello di segnalare l’allarme.
E come lo segnala l’allarme?
Non si mette certo ad urlare “attento attento”
Lei non ha voce, ma riesce ad esprimersi anche meglio! Basta sapere cosa ascoltare.
Devi sapere che l’amigdala era presente anche quando eravamo appena scesi dagli alberi, pronti ad
affrontare un mondo pieno di grandi pericoli senza molte protezioni: animali pericolosi che ci
mangiavano, uragani,
terremoti.
È da allora che l’amigdala si esercita ed ha selezionato un sistema molto utile per avvisare che
qualcosa di al di fuori della norma sta succedendo.
Un sistema che ancora oggi si chiama “attacca o fuggi” in ricordo delle poche alternative che i nostri
progenitori avevano: o attaccavano per uccidere o fuggivano per non essere uccisi.
Questo meraviglioso sistema prevede che l’amigdala, grazie all’attivazione di particolari strutture,
faccia produrre e mettere in circolo molecole come l’Adrenalina e il Cortisolo. Queste molecole hanno
la capacità di aumentare il battito cardiaco e il ritmo respiratorio.
Prova a pensarci un attimo, cosa ti è successo l’ultima volta che ti sei spaventato? Non hai sentito il
cuore in gola e il respiro si è fatto più veloce?
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Ma a cosa serve tutto questo? È solo un messaggio o c’è anche una qualche utilità?
Ovviamente se il battito cardiaco aumenta, aumenta anche la velocità del sangue nella nostra
circolazione e questo significa portare più sostanze nutritive e in meno tempo sia ai muscoli che al
cervello. La stessa cosa con la respirazione per aumentare anche l’apporto di ossigeno. In questo
modo i nostri muscoli sono più pronti a muoversi velocemente (attacca o fuggi) e il nostro cervello è
più attento e vigile e quindi in grado di decidere.
Sta poi alla parte conscia del cervello decidere se è meglio attaccare o fuggire, questi sono pensieri
complessi che solo il conscio sa fare.
L’amigdala avvisa e mette in ordine perfetto la “macchina”; il pilota decide in che direzione andare.
Adesso che sappiamo come funziona qua dentro proviamo a vedere qualche esempio pratico e
qualche suggerimento per la vita di tutti i giorni.
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Capitolo 3
LO STRESS NORMALE
“Il telegramma delle Novità”
Da cinque anni svolgi lo stesso lavoro, presso la stessa azienda, non ne sei così soddisfatto, ma si sa,
con la crisi che c’è in giro, è già tanto avere un lavoro.
Poi ti capita di sentire in giro, o leggi sul giornale o ti avvisa un amico, che nella azienda XX stanno
cercando una persona che svolge il tuo lavoro, hanno messo un annuncio sul giornale e lo stipendio e
le possibilità di carriera sono migliori.
Che fai? Mandi il tuo curriculum, l’hai gia fatto altre volte, mai nessuno ti ha risposto, ma val la pena
di tentare. Fin qui tutto nella norma.
Ma qualche giorno dopo ricevi una telefonata dalla ditta XX che ti ha selezionato e che ti fissa un
colloquio dopo un paio di giorni. Ecco questo non è normale vero? E cosa cominci a sentire, a provare?
Strane sensazioni, farfalle nello stomaco, ti senti agitato, forse addirittura stressato.
Perché?
Ma perché la tua amigdala ha registrato il fatto nuovo e ti sta sia avvertendo, sia preparando ad
affrontare la novità. Quelle farfalle nello stomaco, quella agitazione altro non sono che gli effetti
dell’adrenalina e
di tutte le alterazioni fisiologiche che dovrebbero prepararti meglio ad affrontare il colloquio.
Ovvio che se invece le prendi come segnale di paura, come non sentirti bene, come un malessere
che magari interpreti come segnale negativo, che ti fa chiedere se magari non sia il caso di lasciar
perdere, che in
fondo chi te lo fa fare, che stai bene dove stai….. ecco questo è il tipico esempio di scarsa
comunicazione fra il tuo conscio e il tuo inconscio.
Niente di cui preoccuparsi. Adesso che lo sai che quella agitazione non è ne’ negativa ne’ positiva,
ma è solo un messaggio della tua amigdala che ti avvisa che sta succedendo qualcosa di nuovo, sta a
te sapere se questa agitazione ti deve portare ad attaccare (vai al colloquio perché comunque vada è
una opportunità in più) o a fuggire (freno di colpo perché così evito di tamponare quel cretino che mi
ha tagliato la strada)
Sei single da qualche anno, l’ultima storia è finita piuttosto male ed ora vivi la tua vita normale,
lavoro, amici, divertimento, ma senza avere accanto a te un compagno o una compagna da amare e
con la quale condividere la tua vita.
Un giorno in compagnia ti presentano un ragazzo/una ragazza nuova. È single anche lei ed è molto
carina e simpatica. Passate la serata in compagnia degli amici e vi scambiate i numeri di telefono. Lei
il giorno
dopo ti chiama e ti propone di uscire a cena insieme.
Cosa cominci a provare? Beh rileggi il precedente paragrafo, perché più o meno le sensazioni sono le
stesse e quello che sta succedendo è sempre lo stesso: l’amigdala ti sta segnalando che qualcosa di
diverso dal solito sta succedendo. Sta a te decidere se conviene fuggire o attaccare
Ancora una volta ricordati che quella agitazione NON ha un significato ne’ positivo, ne’ negativo. È un
piccolo e normale segnale che chiamiamo stress, ma che non è stress negativo, anzi! È la famosa
informazione che
ci serve per costruire il nostro palazzo!
Ovvio che, una volta recepito il segnale, sei tu che devi agire e in tutte le tue decisioni subentra la
tua autostima!
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Se hai una buona autostima, anche se hai fatto altri colloqui e non sono andati come avresti voluto, li
hai memorizzati come esperienze in più.
Anche se hai avuto storie d’amore che non sono andate a finire come avresti voluto, le hai
memorizzate come esperienze da cui imparare ogni volta qualcosa di nuovo. Le esperienze insegnano
e arricchiscono. Meglio
attaccare che stavolta può essere la volta buona.
Se hai scarsa fiducia in te stesso e hai fatto altri colloqui che sono andati male, li hai memorizzati
come fallimenti. Se hai avuto storie d’amore che ti hanno fatto soffrire anche loro sono memorizzate
come fallimenti. I fallimenti fanno male. Meglio fuggire (e magari perdere così l’occasione
della tua vita)
Ma questa è un’altra storia……
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Capitolo 4
LO STRESS PARTICOLARE
“Il messaggero dei credo”
Ma ci sono situazioni di stress che non sono collegate ad un evento particolare come un colloquio di
lavoro, un esame, un incontro con una
persona nuova.
Ci sono persone che vivono, come l’esempio scherzoso (ma mica tanto) che facevamo nelle prime
pagine, costantemente in uno stato di stress.
Quante volte ci sentiamo ripetere e magari lo diciamo noi stessi “Mamma mia, oggi sono proprio
stressato” e se chiediamo o ci chiediamo perché, la risposta non è semplice. Non lo sappiamo
nemmeno noi perché, e alla fine diamo inevitabilmente colpa alla vita sempre di corsa che facciamo,
che non ci lascia il tempo nemmeno per respirare.
In effetti i sintomi sono molto simili: agitazione, farfalle nello stomaco, scatti di nervi.
La cosa che non si spiega è perché la nostra amigdala continui a darci questi segnali di cosa al di
fuori della norma mentre invece la nostra vita scorre proprio sempre uguale.
Anzi, forse è proprio la novità che vorremmo, la novità di finirla con sta vita sempre di corsa, sempre
stressata.
Come mai l’amigdala continua a mandarci segnali?
Ti ricordi che ti dicevamo che l’amigdala è come una attenta segretaria che ti avvisa se c’è qualcosa
di nuovo? Beh il suo compito non si ferma lì.
Lavorando insieme con altre parti del tuo inconscio lei ti avvisa anche se c’è qualcosa che non le
torna.
Immagina questa segretaria che ha ricevuto un ordine tempo fa. In quell’ordine stava scritto che
ogni giorno avrebbe ricevuto una consegna da parte dell’ UBS di un pacco di documenti. Ora se
questo pacco
incomincia a non arrivare più regolarmente o, addirittura, smette di arrivare, la segretaria si
preoccuperà e manderà n messaggio al
capufficio (il tuo conscio)
Questo segnale è quello che percepisci come stress continuo. Insomma c’è qualcosa che non va e il
tuo inconscio ti sta informando!
Ma cosa è che non va? Quale è l’ordine che l’inconscio ha ricevuto e che non si sta avverando?
Beh qui il compito è un pochino più complesso, ma val la pena di affrontarlo, perché questo
messaggio è ancora più importante del messaggio “novità”
Questo messaggio riguarda qualcosa di più strutturale, qualcosa di
basilare per la tua felicità.
Se ti chiedessimo di scrivere su un pezzo di carta le 5 cose più importanti che tu oggi sei o hai, cosa
scriveresti?
Facciamo un esempio: Mister X potrebbe scrivere:
sono un geometra
ho un buon lavoro in una grande azienda
mi sono comprato un monolocale
sono una persona simpatica
ho un bel gruppo di amici
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Adesso ti chiediamo di scrivere invece le 5 cose più importanti che tu oggi vorresti essere o avere per
dichiararti felice.
Sempre Mister X potrebbe scrivere:
vorrei essere un medico
avere una clinica privata
avere una casa in campagna dove poter raccogliere i cani abbandonati
essere felicemente sposato con una bella famiglia numerosa
andare in vacanza due volte all’anno ai tropici
Ora, a prescindere da quello che è giusto o sbagliato, senza pensare a cosa è realizzabile o no,
dimenticando che “bisogna” essere realisti ….tutte queste cose le elabora il conscio, ricordi?
La cosa importante da capire è: ma quale è l’ordine che sta scritto nel mio inconscio?
Perché quello che tu sei oggi e quello che vorresti essere, ma sai che non ci puoi arrivare o che
magari ci potresti arrivare ma ci vuole fortuna, o che magari ci vuole solo un po’ di sforzo e il
coraggio di cambiare, ma tu non ne hai voglia o tempo adesso ….sono tutte elucubrazioni mentali del
tuo conscio.
Ma nel tuo inconscio, quello forte e veloce, cosa sta scritto? Quali sono le cose che lui crede? A cosa
sta dando importanza?
L’inconscio ha dei valori, delle credenze, delle aspettative che si sono installate nel tempo. Come?
Ogni volta che si forma un pensiero, conscio o inconscio (quelli che pensi quando sei soprapensiero e
che si chiamano Pensieri Automatici) si attivano delle connessioni nervose fra alcuni neuroni (cellule
del sistema
nervoso) che formano una, chiamiamola, memoria. Ogni volta che quello stesso pensiero si ripete,
succede la stessa cosa. E ogni volta questa memoria diventa più forte. Immagina un pensiero come
un seme che tu
pianti. Ogni volta che il pensiero si ripete è come se tu innaffiassi il tuo seme, lo fertilizzassi, fino a
vederlo diventare un albero.
Ora nel tuo inconscio ci sono molti alberi, alcuni appena nati, altri alti e forti. Questi ultimi sono le
credenze, quelle a cui l’inconscio e l’amigdala in particolare, guardano come a degli ordini da
eseguire.
Se tu fin da piccolo sognavi di diventare medico, se i tuoi genitori erano d’accordo e rafforzavano
quel tuo desiderio, se anche a scuola ne parlavi e continuavi a pensare di diventare un medico, ecco
che nel tuo
inconscio si è stabilizzato quel credo.
È diventato un bell’albero.
Poi la vita ti ha messo di fronte un po’ di difficoltà, magari hai dovuto fare delle scelte “obbligate” di
ordine economico, magari hai cambiato idea per mille ragioni, e poi, giorno dopo giorno sei diventato
realista, per un po’ hai ancora pensato che il tuo sogno era fare il medico, ma appunto hai cominciato
a vederlo come un sogno, a dirti che da adulto si deve smettere di sognare e si deve affrontare la
vita vera. Poi un giorno hai perfino smesso di pensarci. Ma il tuo inconscio no!
Per il tuo inconscio c’è ancora un ordine molto forte, quello di fare il medico, e invece tu ogni giorno
fai altre cose, che non c’entrano nulla col fare il medico. Che non sono in sintonia, non sono
CONGRUENTI con il credo del tuo inconscio!
Il tuo inconscio non capisce i ragionamenti complessi. Lui sa solo che ha un ordine: fare il medico e
che tu non ti stai comportando in modo congruo con questo ordine e quindi ti manda un allarme!
Eccolo lì lo stress continuo, quel senso di malessere che non sai nemmeno tu da dove viene ma che
non ti abbandona da mesi o magari da anni.
È un messaggio preziosissimo del tuo inconscio!
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Ovvio che l’esempio che abbiamo fatto è molto semplice, ma spesso è proprio dalla incongruenza fra
i tuoi credo profondi e la tua vita di tutti i giorni che nasce quello che oggi chiamiamo stress!
Magari tu stai facendo una carriera sfavillante e ricca di soddisfazioni economiche, ma se il tuo credo
inconscio è che i veri valori sono la famiglia e tu la stai trascurando per il lavoro, razionalmente
potrai anche
giustificarti e accettare il compromesso ora perché in fondo lo stai facendo per far stare meglio anche
loro in futuro, ma il tuo inconscio non accetta compromessi, lui sa solo che ha un ordine, dedicarsi la
famiglia,
e che non sta succedendo.
Magari tu sei una madre stupenda con dei figli fantastici, ma se nel tuo inconscio c’è la credenza che
dovevi essere una ballerina famosa …
Ecco da dove nasce lo stress, adesso che lo sai, ne compri anche mezzo kg, visto che ti aiuta a capire
quali sono i tuoi valori profondi, ad analizzarli ed eventualmente cambiarli.
Si può fare di tutto, basta saperlo.
Ma finché non lo sai, continuerai a occupare la tua vita facendo cose che magari ritieni importanti ma
che non lo sono per i tuoi veri credo, quelli dell’inconscio. Quando questo succede, anche le cose più
belle che ti possono capitare, non ti danno le soddisfazioni che vorresti, anzi, ti lasciano un certo
amaro in bocca, preda a nervosismi, malumori e stress che non ti sai spiegare e che purtroppo, a
lungo andare, possono trasformarsi in stress patologico, uno stress pericoloso che può sfociare in
ansia e depressione.
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Capitolo 4
LO STRESS PERICOLOSO
“L’anticamera di ansia e depressione”
Dicono che il troppo stroppia. È vero anche per lo stress.
Se da un lato un paio d’etti di stress sono naturali, salutari ed utili per capire meglio te stesso, un
segno della tua capacità di evolverti a seconda dei cambiamenti che la vita impone; quando lo stress
aumenta,
diventa compagno instancabile delle tue giornate, a lungo andare si può trasformare in qualcosa che
abbiamo chiamato stress pericoloso, ma che altro non è che ansia e depressione.
Non siamo medici e non vogliamo sostituirci alle terapie psicologiche.
Vogliamo solo informarti sul perché, come ogni fenomeno di allarme del nostro organismo, anche lo
stress, anche quello buono, se non viene ascoltato, interpretato e capito; se non prendi delle
decisioni in merito per comprendere ed eliminare lo stimolo che ha agito da scatenante per lo stress,
finisce che lo stress si trasforma in ansia, che l’ansia può sfociare in panico e che, alla fine della
strada, ci può essere la depressione.
Perché questo accade?
Che succederebbe se il tuo ingegnere se ne andasse per i fatti suoi e i tuoi muratori continuassero a
costruire il tuo palazzo seguendo il progetto, ma utilizzando materiali non idonei (non congrui) con il
progetto stesso? Il palazzo verrà su male, potrebbe anche crollare vero?
Che succede nel tuo cervello?
Qualunque sia lo stimolo che ha portato lo stress, dal colloquio di lavoro, alla vita che fai e che non è
in sintonia con i tuoi credo profondi, fino a che questo stimolo non è stato rimosso IN MODO
POSITIVO, la tua
amigdala continuerà a mandare messaggi di allarme.
Cosa intendiamo con IN MODO POSITIVO?
Che l’inconscio non si imbroglia facilmente. Certo che puoi velocemente rimuovere lo stimolo del
colloquio di lavoro, basta cancellarlo dall’agenda e non andarci. Non è esattamente così semplice
però. Infatti se tu
cancelli l’appuntamento perché senti che è lui la causa del tuo malumore e dell’ansia che provi,
potresti andare incontro addirittura ad un peggioramento. Infatti il non presentarti a quel colloquio,
se in realtà ci
tieni a migliorare la tua situazione lavorativa, ti creerà dei sensi di colpa e la sensazione di aver
perso una opportunità. Questi segnali sono spesso più stressanti che il colloquio stesso.
Certo che puoi capire che nel tuo inconscio ci sono delle credenze che vogliono vederti felicemente
sposato con prole, e puoi anche fare due chiacchiere col tuo inconscio invitandolo a capire che questo
non è il
momento giusto, che sei troppo preso dalla tua carriera e che in futuro dedicherai certamente più
tempo alla tua famiglia. Ma vedi, l’inconscio non ha il senso del tempo, lui “vede” tutto, compresi i
ricordi, come qualcosa che è vero adesso. Quindi quello che tu ti impegni a fare un giorno nel futuro
non gi interessa. Lui ha un credo-ordine da eseguire adesso.
Quello che intendiamo è che i conflitti fra inconscio e conscio vanno risolti a modo suo, perché è lui
che comanda in questi casi. Quindi decidi tu, ma qualunque decisione può andare solo o verso la
soluzione del “problema” che ha attivato lo stress, o verso il cambiamento delle credenze che ne
stanno alla base.
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Se non trovi una soluzione positiva, la tua amigdala continuerà a restare in stato di allerta, a far
produrre adrenalina e cortisolo e a farti sentire stressato.
Ma non solo, lo stress continuato, quello che ti fa sentire nervoso ogni giorno, quello che ti da quel
malumore che non ti spighi ma è presente anche quando non ce ne sarebbe ragione, a lungo andare
si trasforma in ansia.
L’ansia non è che una manifestazione che segue lo stress. In realtà le cause sono molto simili, e
anche gli organi e le molecole coinvolte, ma a questo punto l’adrenalina si sta letteralmente
consumando, il fisico non può resistere sotto stress per un tempo indefinito.
Gli ultimi colpi di coda delle molecole messaggere dello stress sono appunto gli attacchi improvvisi di
ansia.
A quel punto tutto diventa un po’ più complicato. Sei così preso da cercare di evitare stress e attacchi
d’ansia che non vai più nemmeno a provare a capire da dove arrivano, quale è il messaggio. In
questo modo
il messaggio va perso e si arriva ad un momento in cui non sai nemmeno più da dove sia partito
tutto sto malessere.
Inoltre ti rendi conto che stai male, che non puoi certo trovare una soluzione se non sai quale è il
problema. Incominci a sentirti inadeguato, sopraffatto dalla vita e la tua autostima incomincia a
crollare.
Così come crollano gli effetti di attenzione e di maggior prontezza di riflessi che l’adrenalina ti dava.
Anche lei si è consumata e quindi l’effetto che comincia a farsi strada è invece la stanchezza e la
minor prontezza.
E questo, come in un malefico circolo vizioso, ti porta alla depressione. Ti senti giù, la stanchezza si
trasforma in voglia di dormire il più a lungo possibile (credi che sia per riposarti, ma in realtà questi
sonni possono
essere il segnale che la tua mente vuole fuggire da quello che sta vivendo).
Non riesci a trovare nemmeno quella attenzione di base che ti consente di svolgere perfino le attività
più semplici. Ti chiudi sempre di più in te stesso. La tua autostima è ai minimi termini e vedi tutto
nero intorno a te. Perdi speranza nella vita e perdi fiducia nelle tue capacità.
Ecco perché è importante comprarsi sto 2 etti di stress, quando è piccolo il messaggio riesci a
comprenderlo meglio, quando lo lasci lì senza leggerlo, quasi facendo finta che non esista, ti stai
dando la cosiddetta zappa sui piedi riuscendo a trasformare qualcosa di utilissimo, come un canale di
comunicazione con il tuo inconscio, in qualcosa di pericoloso e distruttivo.
Pensaci la prossima volta che ti sentirai borbottare <oggi mi sento un po’ stressato>. Fermati un
attimo, concediti qualche minuto per leggere il messaggio e per rispondere!
Lo sappiamo che stai pensando “Ma io già sono stressato perché ho mille cose da fare…figurati, dove
lo trovo il tempo per capire perché sono stressato?”
Dopo aver letto questo piccolo e semplice manuale già questa frase ti sembrerà un po’ assurda vero?
Sarebbe come dire “ma io lo so che il palazzo sta venendo su storto e potrebbe crollare, ma come
faccio a trovare il tempo per controllare il progetto?” .
Ma è un dato di fatto che quasi tutte le persone stressate vivono una vita di corsa, piena di impegni e
di cose urgenti da risolvere.
Allora ci siamo permessi di terminare questo e-book con un utile suggerimento. È un esercizio molto
semplice, prova a farlo anche solo per un giorno, vedrai che ti potrà essere utile e ti divertirà
facendoti scoprire un segreto strabiliante ….tu non hai 24 ore al giorno, ma 25 … c’è un’ora in più,
ma solo se la dedichi a te stesso!
15
Capitolo 5
LA 25° ORA
“Gestisci lo Stress e trova il tempo per…”
Una domanda per te: sei all’inizio di una strada pianeggiante e di fronte a te ci sono una Punto con
una persona seduta sul sedile del passeggero e un Camper comprensivo di famiglia numerosa a
bordo. Sono entrambe
ferme.
Quale dei 2 autoveicoli farai più fatica a far muovere? Non stare a pensare ad un tranello di
fisica quantistica
La risposta è semplice e lineare. Farai più fatica a far muovere il camper, ovvio, è molto più pesante.
Secondo scenario: adesso sia la Punto che il Camper sono in movimento, quale dei due farai più
fatica a spingere? La risposta è che la fatica è la stessa. Se non ci credi vai a rivederti le leggi fisiche
di Newton!
Altrimenti credici sulla parola.
Ora, il nostro esercizio ovviamente non riguarda la possibilità di gestire lo stress dandoti all’attività
fisica di movimentazione di mezzi pesanti!!!
Era solo un esempio per farti riflettere sulla stupidità dell’approccio che molti di noi hanno nei
confronti di quei famosi impegni, urgenze, emergenze …che ci riempiono la vita e che ci impediscono
di trovare anche solo un attimo per fermarci a conoscere meglio la persona più importante della
nostra vita, noi stessi.
Infatti molti tendono ad affrontare come prima cosa del nuovo giorno lavorativo, quella più difficile,
quella più pesante, la più dura, quella che proprio non gli piace. Convinti che così facendo, una volta
superata
quella, tutto sarà più semplice, quasi in discesa.
Peccato che, affrontando come prima cosa quella più difficile, stiamo sprecando un sacco di energie,
come se, di fronte ai due veicoli, scegliessimo di muovere prima il camper, che anche se è più
pesante, almeno ce lo togliamo di torno.
Ma non dobbiamo muoverli tutti e due!
L’esempio serve per far capire che quando siamo in movimento anche i problemi più pesanti si
risolvono più facilmente, la cosa importante è partire bene, senza sprecare all’inizio di giornata tutte
le energie.
Quindi, contro tutti quei luoghi comuni che ti dicono di attaccare per prima la cosa più difficile, noi ti
consigliamo di far partire la tua giornata con quella più semplice e più piacevole, così otterrai subito
un veloce
risultato, che non ti avrà stancato ma anzi, ti avrà dato quella dose di autogratificazione in più che ti
permette di affrontare gli altri impegni con più energia, e quando sei già in MOVIMENTO!!!!
Come fare a scegliere la cosa più semplice?
Beh, visto che siamo in periodo calcistico, prova a mettere giù un torneo, dove non va avanti la
squadra …ops…la cosa più difficile, ma la più semplice.
Nella prossima pagina trovi un semplicissimo schema…ecco come fare!
(ovviamente aggiungi e togli rettangolini a seconda delle tue esigenze)
1° TURNO SEMIFINALI FINALE VINCITORE
Adesso, senza pensarci troppo, metti in fila nelle caselle della prima colonna, quella del primo turno,
tutti gli impegni di domani, non stare a vedere quello più urgente o quello meno, mettili giù, scrivili
come ti vengono in mente, come se facessi la lista della spesa.
Poi incomincia il tuo personale campionato, e valuta, a due a due, chi vince: ovviamente vince la
cosa che ti fa più piacere fare o che ti impegna di meno: la più facile insomma.
Quella la passi in semifinale e lo stesso fai con tutta la tua prima colonna.
Adesso le partite di semifinale!!!
Anche qui fai passare, fra le due, quella più semplice e facile.
E via dicendo….fino ad arrivare alla squadra vincente! Il tuo impegno più semplice per domani. E da
quello parti! E quando hai fatto quello, che non ti avrà tolto troppe energie, che non ti avrà fatto
incavolare, che non ti farà sentire già stanco e frustrato come quando affrontavi la cosa più
difficile, ma che invece ti avrà dato energia in più, incomincia ad affrontare, scendendo in
graduatoria, le altre cose da fare. Adesso sei in movimento e tutto non solo ti sembrerà, ma sarà più
semplice da risolvere …ricordati, se sei in movimento, spingere la Punto o il Camper costa la stessa
fatica!
Un ultimo consiglio volante: se alcuni giorni non riesci a risolvere tutta la tua schiera di impegni, non
ti incavolare, non farti venire il nervoso o l’ansia. Impara a perdonarti!
Sei un essere umano! Gioisci per le cose che sei riuscito a risolvere invece che rabbuiarti per quelle
che ancora restano da fare.
17
E se questo succede troppo spesso, forse è il caso di fare un nuovo torneo, lo schema è lo stesso, ma
stavolta chi vince e passa il turno sono le cose davvero IMPORTANTI rispetto a quelle urgenti.
Di PATRIZIA SALVINI e ITALO PINTIMALLI
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